Assegno unico, maggiorazione anche con un solo genitore
Tra i provvedimenti a sostegno delle famiglie, nel testo del decreto lavoro è prevista una nuova maggiorazione dell’importo dell’assegno unico che si aggiunge a quelle già introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. Nello specifico, si tratta della maggiorazione prevista dal comma 8 dell’articolo 4 del DL n. 230/2021, cioè l’incremento di 30 euro mensili che spetta nell’ipotesi in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro. La maggiorazione in questione sarà riconosciuta anche ai genitori vedovi lavoratori, per un periodo massimo di 5 anni dalla morte e nel limite di godimento dell’assegno.
Contratti a termine, allentata la stretta del decreto Dignità
Sui contratti a termine, viene allentata la stretta operata dal cosiddetto decreto Dignità (Dlgs 15 giugno 2015, n. 81), introducendo nuove causali, alle quali occorre far riferimento in caso di proroga o rinnovo dopo i primi 12 mesi di durata. Le ragioni che giustificano il proseguimento dopo i
primi 12 mesi del contratto a termine “a causale” sono tre:
- la prima sono i casi previsti dai contratti collettivi. La formulazione della bozza del Dl va interpretata in senso ampio intendendo sia la
contrattazione nazionale, che quella aziendale o territoriale.
- In assenza della previsione della contrattazione collettiva si apre alla stipula di patti individuali, che sono la seconda “causale”. Cioè, il contratto a tempo determinato può proseguire oltre i 12 mesi per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti, entro la scadenza temporale del 31 dicembre 2024.
- La terza “causale” fa riferimento alla sostituzione di altri lavoratori.